giovedì 22 novembre 2012

ZUPPA DI ORTICHE ALLO ZAFFERANO



Anche l'estate scorsa ho fatto il consueto rifornimento di ortiche di montagna (con questo termine indicherò ortiche nate in ecosistemi diversi dalle ville cittadine). Il modo di pre-trattarle e di conservarle ve l'ho già raccontato l'anno scorso, e ad allora vi rimando (http://cookingpride.blogspot.it/2011/09/buttiamoci-alle-ortiche.html).
Mettiamo che abbiate capito tutto, le abbiate sbollentate, congelate e conservate e che oggi abbiate voglia di scongelarne un pò

 
e, considerate le condizioni atmosferiche, preparare una ricca zuppa...
 




ZUPPA DI ORTICHE ALLO ZAFFERANO



ingredienti per 4 persone


 
 
un bel mucchietto di ortiche sbollentate
2 patate medie
aglio / cipolla
sale
parmigiano / pecorino
brodo vegetale
una bustina di zafferano
erba cipollina per guarnire

 



preparazione




 
 
Preparate un soffritto con mezza cipolla e uno spicchio di aglio


Unite al soffritto l'ortica e lasciatela insaporire per qualche minuto


Nel frattempo mettete a lessare le patate tagliate a cubetti in acqua acidulata. Una volta cotte le passerete con lo schiacciapatate


Quando l'ortica è ben insaporita aggiungete brodo vegetale a coprire e fate cuocere per una ventina di minuti.

 
A cottura ultimata frullate il tutto (ciò non è strettamente necessario, ma la foglia di ortica ha una sua qual ruvidità anche da cotta, per cui consiglio l'operazione).


Aggiungete le patate schiacciate, mescolate sul fuoco rapidamente.
A fuoco spento aggiungete la bustina di zafferano e i formaggi grattugiati


Una guarnizione di erba cipollina migliorerà la vista e vi farà sentire particolarmente bravi 


giovedì 8 novembre 2012

POLENTA BIANCA E SEPPIOLINE IN UMIDO

Davvero particolare la città di Treviso…


un po’ bagnata dalle acque

... parecchio bagnata ... come tante città venete, più o meno famose, un po’ nordica, molto a misura d’uomo… la si gira tutta a piedi in una serata e, se la serata è fortunata, si capita all’ora giusta in un vicolo

che costeggia un canale, si entra incuriositi in un ristorantino accattivante (che poi si scopre essere uno dei migliori ristoranti di Treviso), e ci si lascia tentare da un piatto che sa di territorio. Poi, a casa, si prova a riprodurre, con un po’ di fantasia, la stessa alchimia.






POLENTA  BIANCA E SEPPIOLINE IN UMIDO


Beh, in verità l’idea ... era di farla con le seppioline, ma non trovandone delle dimensioni giuste, ho applicato l’arte del compromesso, usando un paio di seppie grandi e tutti i calamaretti che ho trovato.



ingredienti per 8-10 persone


 
2 kg di seppioline o calamaretti
1 kg di polenta bianca2 bicchieri di vino rosso
2 spicchi d'aglio
1 cipolla rossa
1 mazzetto di prezzemolo
1 ciuffo di rosmarino
sale / pepe / prezzemolo / rosmarino



preparazione

Tagliate (o fate tagliare) a pezzetti i molluschi

 
preparate un soffritto con aglio, cipolla, gambi di prezzemolo
 
scottateci dentro le seppie e fatele ben insaporire. Ora, nel mio caso, vedete nettamente che prima ho messo a cuocere le seppie (quelle che stanno sotto),
 
e dopo circa un quarto d’ora ho aggiunto i calamaretti, che hanno una consistenza decisamente meno coriacea, e quindi necessitano di meno cottura.
Comunque, quando i molluschi sono ben insaporiti nel soffritto, bagnate con vino rosso e lasciate evaporare.
Ripetete l’operazione almeno una volta durante la cottura, che nel complesso durerà circa 20 minuti per i calamaretti, un po’ più di mezz’ora per le seppie.
A fine cottura aggiustate di sale, pepe, prezzemolo e rosmarino.
Più o meno contemporaneamente, mettete su un bel pentolone d’acqua salata, quando bolle aggiungete a pioggia la polenta

 
Abbassate il fuoco e fate cuocere per circa 30 minuti, girando praticamente in continuazione (ahime’). Ma per questo ci sono le amiche

ognuna con il proprio stile, ma tutte con tanta voglia di rendersi utili.
Fate in modo che la cottura della polenta termini insieme a quella delle seppie, o, se non volete rischiare, anticipate un pochino la cottura delle seppie, cui poi darete una scaldatina prima di impiattare.

La polenta, si sa, è un piatto povero, quindi il bello di una serata del genere è che tutti siano in cucina a dare una mano, quindi, non vi mettete in cerimonie e fatevi aiutare!

Molto probabilmente, quindi, porterete in tavola l’intero piatto di polenta. In alternativa, se la volete fare più raffinata

porzionatela voi, ma mi raccomando, non lesinate sull’intingolo, che è la vera delizia del piatto.
CIAO!