Dalla torre di Capalbio, in a giornata di primavera incerta come quella di quest'anno, il colpo d'occhio è più o meno questo.
Zummando ... il pratone di spighe davanti casa (mia? magari!) mi invita ad uscire, camminare, che dico ... correre ...
Ma la corsa non è poi così veloce e quindi
non mi sfugge la borragine che tappezza il ciglio della strada (niente paura, passa una macchina ogni venti minuti)
A guardare bene, spesso la troviamo in simbiosi con il cardo mariano ... da queste parti va così
che da solo si presenta pressappoco così!
Mai trovato così bello, questa è la madre di tutti i cardi mariani
Fatto sta che, abbandonata la corsa, ne raccolgo a piene mani (e attenti che questo punge) e mi avvio verso casa (... come sopra ...)
La strada di casa ci parla sempre di minestroni sul fuoco, di nonne ai fornelli ... e anche questa casa ne ha una, che, guarda caso, ha già preparato un rustico pentolone di fave, piselli e carciofi, un'idea, ancora in bozza, di vignarola, che però, a rimetterlo sul fuoco, ci scalda animo e mani ...
Eccole, le foglie di borragine, facilmente riconoscibili dalla peluria che le ricopre interamente (sembrano spine, ma non pungono)
Le scottiamo un attimo in padella con olio e.v. ed uno spicchio di aglio, aggiungiamo un pò di acqua per farle cuocere bene (si tratta comunque di 5 minuti in tutto)
Il gioco è fatto, le aggiungiamo alla minestra e spolveriamo col pecorino.
LA NONNA ... INIZIALMENTE UN PO' SOSPETTOSA, RINGRAZIA!!!
E' la volta del cardo ... lo so,a guardarlo da vicino mette quasi paura, ma tranquilli
Basta prendere le foglie e tagliare il contorno spinoso; il resto è commestibile
Stressa procedura. Lo scottiamo in padella
Sbattiamo le uova e, al posto della consueta frittata, onoriamo il cardo mariano, che, già dal nome, merita rispetto e devozione
Quando la frittata è fatta ... arriva la parte divertente. Tagliamo a dadini del primo sale (o un formaggio fresco non troppo saporito)
arrotoliamo e serviamo, guarnendo come più ci piace
Se vi avessi detto "oggi facciamo fitoalimurgia" ... avreste pensato che era una parolaccia.
Ed invece è una parola che parla di fame e di come, in caso di bisogno, un tempo ci si sfamava ... Altro che raccogliere erbe mentre si va a correre ...
Una cosa è certa ... filiera corta ... cortissima ... e un pò ce ne vantiamo...
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