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giovedì 11 maggio 2017

GNOCCHI DI PATATE IN BIANCO DI OSSOBUCO

Non un piatto da fare in un minuto ... ma lo sapete già ... non dovete cercarle qui le ricette che in tre minuti ti regalano un piatto fantastico... semplicemente perchè ... IO NON CI CREDO! 😔

Cookingpride sta evolvendo ... sta crescendo, sta avendo una nuova adolescenza e, come si conviene, il punto di arrivo non è ancora noto!
Lo scopriremo insieme, un pò per volta ... IO PER PRIMA
... una cosa posso anticiparvela però: 🍷🍷🍷🍷🍷🍷🍷🍷🍷🍷🍷🍷🍷🍷🍷🍷🍷🍷🍷🍷🍷🍷🍷🍷!!!!!!!!!
per ogni piatto vi proporrò un vino in abbinamento, così per gioco, MA UN GIOCO SERIO! Poi vi dirò quanto ...!

Fate un trito 🔪 di cipollotto, sedano e carota, aggiungete uno spicchio di aglio e fate soffriggere in olio e.v. Non dimenticate una foglia di alloro, di salvia e un rametto di rosmarino.


aggiungete la fetta di ossobuco (questa qui pesava circa 800 gr e ha nutrito 4 persone, non a dieta), sfumate con vino bianco (non voglio colorare la salsa) e fate evaporare


aggiungete acqua fino a coprire la carne e fate cuocere a fuoco molto basso per due ore. Togliete dalla casseruola, fate freddare un pò, giusto per poter tagliare la carne


sfilacciatela ed eliminate le ossa  e le parti di grasso. Non osate buttare il midollo ... mettetelo insieme alla carne sfilacciata


Mettete la carne in una padella  ampia, aggiungendo un pò del fondo di cottura. Quando gli gnocchi sono cotti, scolateli e metteteli in padella


Mantecate velocissimamente e servite con un rametto di timo 🌿 e abbondante pecorino


Noi ci abbiamo bevuto questo ...


Si, ci piace vincere facile ... 💪


martedì 24 novembre 2015

COSCIO DI TACCHINO AL FORNO CON CIPOLLINE BABY E CASTAGNE


Ehila', ben trovati!
Delle volte nella vita vanno fatte altre cose ... l'importante è ritrovarsi.
E per non perdersi più, in una stagione come questa, bisogna lasciare un ricordo vivo ... caldo, avvolgente. Come un cappotto, una sciarpa, una coperta.
Ecco il mio regalo per l'inverno!


Il nostro coscio di tacchino va bene per nutrire almeno 4 persone affamate, 6 più snob.
Lo accompagniamo con patate, castagne già lessate, radicchio e cipolline baby.


Quanto baby? ecco!


Le castagne le lessiamo per 40 minuti, le facciamo freddare, le sbucciamo e le teniamo da parte fino quasi a fine cottura.


Prendiamo il nostro coscio come una clava, mettiamolo sul piano di lavoro e cospargiamolo di sale tutto intorno; maciniamoci sopra un bel pò di pepe.


Mettiamolo in forno ben caldo in un fondo di olio ev e lasciamolo cuocere per circa un'ora e mezzo, accompagnato dalle patate tagliate a media grandezza,le cipolline pelate ed un radicchio ridotto a spicchi (che toglieremo per primo, non appena cotto e lasceremo da parte per guarnire il piatto).
Per insaporire aggiungiamo nella teglia e sulla carne salvia, rosmarino e timo.


Il post contiene immagini cruente ... i vegetariani si astengano.


Dopo un primo quarto d'ora di cottura bagniamo con del vino rosso e continuiamo durante la cottura, quando la carne ce lo chiede. In realtà, dopo un paio di volte consiglio di non aggiungerne altro, perchè influenzerebbe troppo il sapore del piatto. Piuttosto, ogni tanto togliamo dal forno, bagniamo la carne con il fondo di cottura e rimettiamo in forno.


Quando mancano una decina di minuti alla fine della cottura aggiungiamo le castagne e facciamo amalgamare.
Finita la cottura lasciamo freddare per qualche minuto e tagliamo il coscio seguendo le direttrici dei tendini.


Guarniamo con le cipolline, le castagne, il radicchio e ciuffetti di erbe fresche.


Vi auguro un inverno caldo, un bicchiere di vino rosso sempre a portata di mano e tanti amici.


Coccolatevi e fatevi coccolare!












domenica 14 ottobre 2012

IL MAIALE E' ANDATO ... IN BRODO DI GIUGGIOLE

A prima vista vi sembreranno olive


ma se ne assaggiate una scoprirete che hanno un sapore dolce, ma con un che di acre, qualcosa che, lontanamente, ricorda la mela cotogna. Ed in effetti, con la mela cotogna hanno in comune l'essere frutti pressocchè dimenticati. Se le fate maturare un pò, il colore ed il sapore virano decisamente, fino somigliare, sia alla vista che al gusto, ad un dattero. Non sarà un caso che la pianta è anche detta "dattero cinese". In realtà trattasi del giuggiolo, appunto (Ziziphus jujuba), appartenente alla famiglia della rhamnaceae, di provenienza orientale, ma importato ai tempi dei romani.
Non riesco ancora a credere di averle trovate, nientedimenochè ... al supermercato.
L'abbinamento con la carne di maiale mi è proprio venuto immediato, come spesso mi capita quando si tratta di preparazioni agro-dolci. Forse il titolo della ricetta inganna ... qui non c'è nessun liquore e nessun brodo, ma, passatemi la licenza poetica.



MAIALE ... IN BRODO DI GIUGGIOLE





ingredienti



800 gr di polpa di maiale
300 gr di giuggiole
una cipolla rossa piccola
due spicchi di aglio
alloro e rosmarino
sedano e carota
due cucchiaini di miele
aceto balsamico
sale, pepe, olio e.v.





preparazione



Tagliate gran parte delle giuggiole eliminando il nocciolo, tenendone intere una ventina.

Mettete su un arrosto di maiale alla maniera consueta (... d'accordo, d'accordo,  ... allora, salate e papate la carne, preparate un soffritto di aglio, cipolla, un rametto di rosmarino, due foglie di alloro, carota e sedano, aggiungete la carne, fatela rosolare per 5 minuti su ogni lato, aggiungete due dita di acqua e coprite)


Durante  la cottura aggiungete liquido, per non far asciugare troppo la carne. A metà cottura (circa mezz'ora), aggiungete le giuggiole, sia quelle tagliate che quelle intere

e lasciate andare la cottura, in modo che la carne si insaporisca. Dopo una decina di minuti aggiungete il miele e l'aceto balsamico


e terminate la cottura (in tutto direi un'oretta). Le giuggiole tagliate avranno perso un pò di consistenza e avranno creato una morbida composta, mentre quelle intere serviranno ad arricchire visivamente il piatto


Quello che adoro di questo piatto, oltre al sapore, insolito e deciso, sono i colori.



 Vi viene in mente qualcosa di più autunnale???

mercoledì 7 marzo 2012

FANTASIE ... DI RAGU'

Se non avete mai approfittato della pentola della nonna, immergendo un pezzo di pane nel suo ragù bollente, avete avuto un'infanzia molto triste. Ma siamo qui per porvi rimedio.
Di ragù, si sa, esistono varianti piuttosto diverse, a seconda del territorio di provenienza.
La mia versione è di origine marcatamente bolognese. Un piccolo e anziano signore di Bologna,  ristoratore di successo, è stato così gentile da condividere con me i suoi segreti ... almeno spero! Comunque, il risultato mi pare molto convincente, quindi, nel caso abbia mentito, è comunque un grande.


FANTASIE DI RAGU' 


ingredienti per 6 persone
500 gr di macinato di manzo o di vitellone
una cipolla piccola
una carota piccola
mezzo gambo di sedano (qui sostituito dal porro, non è la stessa cosa, ma tant'è ... avevo finito il sedano)
mazzetto guarnito di alloro, salvia e rosmarino
vino rosso per sfumare
circa 500 ml di latte
un tubetto di concentrato di pomodoro
sale / olio e.v.
parmigiano
pasta pasta pasta!
mozzarella di bufala
crostini di pane casareccio



preparazione


Preparate un soffritto in olio e.v. con un trito di cipolla, carota e sedano (nel mio caso porro) ed il mazzetto guarnito


Aggiungete la carne



insaporitela nel soffritto, e quando sfrigola, sfumate con vino rosso.
Aggiungete il concentrato di pomodoro e poi il latte fino a coprire. Cuocete a fuoco basso



per circa due ore, aggiungendo latte quando il composto si asciuga troppo



A cottura ultimata, fate evaporare e spegnete quando la salsa è abbastanza densa



Considerato che l'investimento di tempo è stato notevole, perchè non movimentare un pò il piatto?


Oltre alla consueta pasta al ragù, spolverata di parmigiano, che comunque ha sempre il suo perchè,



proviamo ad arricchire una fettina di ottima mozzarella di bufala



ed una mini-bruschetta di pane casareccio



... una di quelle cose che non costa fatica, non vuole dimostrare nulla, se non che avete pensato a come regalare un pizzico di allegria ai vostri commensali!



venerdì 17 febbraio 2012

VOGLIA DI ... GOULASH - SNOW FOOD PARTE QUINTA

Ve le ricordate quelle magliette che si vendevano negli anni Ottanta in Inghilterra, con la scritta "There'll always be an England" ... forse me le ricordo solo io ...
Mi viene da dire, con  lo stesso spirito di allora, "Ci sarà sempre una neve" ... almeno fino a quando il riscaldamento globale del pianeta non ce ne priverà. Quest'anno di neve ne abbiamo avuta veramente tanta, e allora, gustiamocela in tutte le salse, come si suol dire ...
La salsa di oggi è il giusto coronamento di una giornata fantastica, passata  con le ciaspole ai piedi tra il passo di Valparola e l'Armentarola.
Eccoci, 5 splendide over 40


felici come ragazzini di inciampare goffamente e ruzzolare nella neve ... sarà stata la presenza della guida (che, si sa, un pò come il maestro di sci, ha sempre il suo fascino), che ci ha coccolato con biscottini ed infuso ai frutti di bosco e cannella.
L'attacco è una salita in neve fresca


(se guardate bene si vede la nostra traccia), poi un crinale dove tirava un vento teso e gelido, poi la traversata in discesa di un bosco pieno di insidie ...

... per poi ritrovarci in una radura con delle baite disabitate


che risalgono a poco dopo la Grande Guerra (che su queste montagne è stata veramente dura, a quanto pare)


I tronchi con cui sono costruite sono anche più vecchi




E poi giù, fino ad arrivare a fondovalle.
A casa ...

... ci aspetta lo snow-food per eccellenza, il re delle Alpi, nostrane ma, ancora prima, austro-ungariche... il GOULASH. 
Il solo profumo mentre lo preparate mette in pace - se ce ne fosse bisogno - con sè stessi e con l'ambiente circostante.

VOGLIA DI ... GOULASH 


ingredienti per 4 persone



600 gr di spezzatino di manzo o di vitellone
due cipolle bianche 
olio e.v.
sale / pepe
farina
un mazzetto guarnito di alloro, salvia e rosmarino
paprika dolce
vino rosso
brodo di carne



preparazione


Il tutto inizia con la preparazione preliminare della carne. Fateci attenzione e memorizzate, perchè questa tecnica va bene praticamente per tutti i tipi di spezzatino.
Salate e pepate la carne

infarinatela


Tagliate una quantità di cipolle più o meno pari, in volume, alla carne

Iniziate a soffriggere la cipolla in poco olio ed aggiungete il mazzetto guarnito (solo per evitare confusioni, quando dico mazzetto guarnito intendo foglie di alloro, di salvia e di rosmarino legate da filo da cucina).


Aggiungete la carne, fate rosolare ed aggiungete vino rosso, prima solo per sfumare, poi fino a coprire la carne quasi interamente.


Aggiungete la paprika (è impossibile dire quanta, dipende molto dal gusto. L'uso della paprika dolce vi consente di avere un piatto ben colorito e non troppo piccante).


Lasciate cuocere a fuoco lento per almeno due ore. Bagnate periodicamente la carne, prima con altro vino, poi con brodo di carne.


La risultante deve essere una carne morbida, profumata e succulenta, accompagnata da una salsa altrettanto saporita e cremosa (la cremosità, per inciso, dipende dall'aver infarinato la carne).


Non resta che pensare a come accompagnarla. Qui le possibilità sono infinite, dalla classica polenta, a delle patate all'ampezzana, a degli spatzle di spinaci.
Io ho optato, per opportunità, per delle lenticchie cotte in umido a partire da un soffritto di cipolla, carota e sedano,


abbinamento semplice, mai provato prima, ma senz'altro da consigliare.

Vi sentite pienotti?

NON RESTA CHE ORGANIZZARE UN'ALTRA CIASPOLATA PER DOMANI