lunedì 12 marzo 2012

TRANCIO DI PALAMITA MARINATO, CON GRANELLA DI NOCCIOLE

Esiste ancora il pesce povero? Il dubbio è legittimo, viste le quotazioni ... una cosa è certa: il tonno rosso, oltre ad essere in via di estinzione, è decisamente troppo caro per essere cibo. Senza moralismi, ma due ottimi motivi per consumarne poco!
Ho trovato illuminante, al riguardo, leggere L'onda del sushi 

L'onda del sushi. Il pesce che ha conquistato i mercati del mondo libro di Issenberg Sasha

che spiega cosa è cambiato negli ultimi trenta anni riguardo al tonno, la sua diffusione ed il suo apprezzamento sul mercato. Nel 1996, tornando in barca dalle Eolie a Capri, prendemmo per pura fortuna del principiante, con una canna prestata da un amico, un tonno di circa 15 kg. Ora, prescindendo dall'esperienza forte e cruenta, che ha segnato un pò tutti i presenti - c'è chi non ha più pescato in vita sua - va detto che, non sapendo come smaltire tutto quel pesce, provammo a telefonare a tutti i ristoratori di Capri, chiedendo se fossero interessati al povero tonno. Le risate si sprecarono, e quando arrivammo a Capri, riuscimmo a malapena a smerciarlo ad un pescatore per poche lire. Ora, che fossimo del tutto sprovveduti è fuor di dubbio, ma che il tonno non fosse affatto considerato come pesce pregiato, è altrettanto evidente.
Ciò posto, chiariamo che non ho niente contro il sushi, ma il fatto che quasi tutto il nostro tonno rosso sia finito oltreoceano mi irrita un pò.
E allora, poichè il compromesso è un'arte, dicono, ho pescato volentieri questa palamita dal banco del mio pescivendolo, apprezzandone in via immediata il costo (se ben ricordo gliel'ho portata via tutta intera a 15€ al kg, che mi pare ottimo) e  poi la sua carne (che assomiglia, al contempo, sia al tonno che allo spada).
Diciamo che con il tonno ha uno stretto vincolo di parentela e se, dilettandovi di pesca nei nostri mari, vi dovesse capitare di pescare un "tonnetto" con delle striature bluastre sul dorso/coda, direi che avete preso una palamita e ... tanto di cappello!
Il modo migliore di cucinarla, a mio parere, è a tranci tipo questo.


Un'alternativa che mi suona gustosa (la vedremo in un prossimo post) è un ragù di palamita per condirci una pasta (prima lo provo, poi vi dico).
In questa occasione, volevo smaltire degnamente delle nocciole


ed ho pensato di farne un trito per accompagnare il trancio.


L'occasione mi è tra l'altro propizia per spifferarvi un segreto sulla marinatura. Invece di sprecare enormi di quantità di olio per immergere il pesce o la carne  da marinare, possiamo prendere un sacchetto di plastica per alimenti, mettere dentro il trancio con un goccio d'olio e.v., un goccio di limone e un mazzetto di erbe (in questo caso ho optato per il rosmarino, che secondo me sta alla grande con le nocciole), chiudere stretto il sacchetto e lasciar marinare in frigo per un paio d'ore. Vantaggio: non abbiamo sprecato olio e altro condimento in quantità, e l'effetto della marinatura è altrettanto valido, perchè nel ristretto spazio del sacchetto il trancio si insaporisce benissimo con la poca quantità di olio che abbiamo utilizzato. Beh, provate e saprete dirmi. 




TRANCIO DI PALAMITA MARINATO 
CON GRANELLA DI NOCCIOLE


ingredienti per 4 persone



4 tranci di palamita
1 manciata abbondante di granella di nocciole
olio e.v.
succo di limone
1 spicchio di scalogno (in alternativa aglio + cipolla)
vino bianco per sfumare
sale




preparazione


Fate stufare scalogno (oppure aglio e cipolla) in olio e.v. ed aggiungete i tranci di palamita precedentemente marinati come sopra

Quando la carne si colora, sfumate con un goccio di vino bianco.

Poi girate il trancio e fatelo colorire dall'altro lato. Quando il trancio è cotto  (la cottura deve essere rapida e a fuoco abbastanza alto), guarnitelo con granella di nocciole, scorza di limone tagliata finissima ed un trito di rosmarino.

Servite con un filo d'olio e.v.

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